13.05.2021

Istituto di Ricerca Scientifica sulla Teoria dell’Architettura e la Pianificazione Urbana, Mosca
Centro Studi André Chastel, Laboratorio di Ricerca di Storia dell’Arte, Parigi
Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa ‘Mario Lucertini’, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Roma


Convegno internazionale

IOFAN 130. I PERCORSI DELL’ARCHITETTURA TRA GLI ANNI ‘20 E ‘40 DEL NOVECENTO


15-16 Settembre 2021
Casa Centrale dell’Architettura (Granatnyy Pereulok, 7-1, Mosca)

 

Comitato Scientifico: Andrey Bokov, Claudia Conforti, Maria Grazia D’Amelio, Alessandro De Magistris, Nina Konovalova, Evgenija Konysheva, Yulia Kosenkova, Jean-Battiste Minnaert

Comitato Organizzatore: Anna Vyazemtseva, Stéphane Gaessler, Lorenzo Grieco, Ksenia Malich, Ilya Pechenkin
 


Call for contributions

Il 130° anniversario dell’architetto russo e sovietico Boris Iofan (1981–1976) offre l’occasione per una nuova riflessione sul patrimonio architettonico del periodo tra le due guerre mondiali. Tra i progetti più celebri di Iofan, quello per il palazzo dei Soviet a Mosca, che vinse il concorso internazionale del 1932, segnò un momento nodale nella storia dell’architettura del Novecento, ma fu fonte di opinioni contrastanti. L’ecletticità del progetto, che univa la monumentalità classica a una visione utopistica della città, rifletteva il profilo multiforme del suo autore. La biografia dell’architetto, che prima di giungere a Mosca aveva studiato e lavorato a Odessa, San Pietroburgo e Roma lo distingueva tra i suoi contemporanei. Infatti, estraneo alle logiche dell’associazionismo e delle tendenze contingenti dell’architettura, riuscì a sviluppare progetti visionari, che innescarono un fervido dibattito.

Iofan impersonifica ancora oggi temi e problemi irrisolti nella storia dell’architettura del Novecento: la mediazione tra i sostenitori del paradigma classico e l’avanguardia; il fenomeno dell’arte totalitaria e la sua discussa eredità; le peculiarità dell’educazione architettonica e la sua riforma; infine, il ruolo dell’architettura nelle relazioni internazionali all’alba della guerra fredda. Il radicale cambiamento dell’orientamento stilistico, dall’avanguardia alla “assimilazione critica del patrimonio”, nell’arte e l’architettura sovietiche, il contesto e le ragioni alla base di questa mutazione culturale, così come il ruolo dello stesso Iofan in tale processo, sono oggi oggetto di nuove letture critiche. Il cambio di prospettiva sul patrimonio artistico del periodo tra le due guerre mondiali in URSS e in Occidente, l’elaborazione di norme per la sua tutela e un moderno approccio al restauro suggeriscono difatti nuovi modi di intendere l’arte e l’architettura tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento.

È aperta una call con l’invito a proporre contributi che abbiano un particolare riferimento a:

  • Nuove ricerche sulla biografia e l’opera di Boris Iofan
  • L’educazione e la formazione degli architetti in Russia e in Europa negli anni intorno alla Prima Guerra Mondiale
  • Gli architetti russi e sovietici nell’Italia della prima metà del Novecento
  • I contemporanei italiani di Boris Iofan: il destino di architetti e architetture
  • Boris Iofan e il contesto dell’architettura internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali
  • Il ruolo di Boris Iofan nell’architettura dell’URSS
  • Gli architetti e il potere nel ventesimo secolo
  • Il cambio nella percezione dell’architettura tradizionalista dei primi del 1900, dal secondo dopoguerra a oggi
  • I problemi legati alla ricostruzione del patrimonio dell’architettura dell’avanguardia e “di regime”

Per proporre un contributo inviare un abstract di non più di 300 parole in inglese, francese, italiano o russo, insieme a un breve CV entro il 15 giugno 2021 all’indirizzo mail iofan130@gmail.com.

La conferenza sarà tenuta a Mosca, con la presenza dei partecipanti e in collegamento virtuale, in accordo con le future misure sanitarie. Sono previsti altresì eventi collaterali a Roma. Il convegno sarà seguito dalla pubblicazione degli atti.